Il castello di Gianola, Formia
ll monumentale edificio venne eretto nel Sedicesimo secolo sui resti di una villa marittima del I sec. a.C. appartenuta a Lucio Mamurra, prefetto degli ingegneri bellici al servizio di Giulio Cesare, per ordine del Viceré spagnolo Don Pedro da Toledo e per scopi difensivi. Ben presto, tuttavia, a causa del consolidamento politico – militare del Regno di Napoli e dell’affievolimento del pericolo delle scorribande piratesche turche, andò perdendo la sua originaria funzione militare per essere trasformato in residenza nobiliare, anche grazie ai dieci ettari di suolo agricolo di cui è circondato e alla presenza di un torrente, il Rio Santa Croce, che li attraversa.
Il fabbricato originario era stato a sua volta costituito da una torre saracena con funzioni di avvistamento, dotata di un accesso rialzato, servito da scala esterna in muratura, ponte levatoio e cisterne idriche di epoca romana, ed è stato accresciuto nei secoli mediante l’inserimento di nuovi corpi di fabbrica, realizzati secondo lo stile del "castrum" (accampamento fortificato), o, meglio, del suo diminutivo “castrellum” (fortino). Il complesso ha finito così per configurarsi come una villa fortificata, un edificio ad uso abitativo capace anche di assolvere a funzioni di accumulazione di viveri e protezione per gli abitanti, e dotata di una tenuta agricola deputata al sostentamento della guarnigione militare e dei proprietari che si sono succeduti nel tempo. Tra questi ricordiamo, negli ultimi due secoli, il Duca di Traetto (Minturno), il Senatore Pietro Fedele Ministro della Pubblica Istruzione, il Conte di Frosinone Prof. Ugo Pellegrini, la Contessa russa Barbara Sciurowskij, imparentata con lo Zar Nicola II. Ciò ha favorito la frequentazione della dimora da parte di nobili teste coronate, come la Regina Elena di Savoia e il Re Vittorio Emanuele III, e la realizzazione di numerose opere decorative. La sua collocazione sulla “Linea Gustav” e il fatto di essere stato occupato dai militari tedeschi, resero il Castello di Gianola oggetto di bombardamenti alleati.
Oggi di proprietà dell'avv. Gennaro Orefice